Smartworking: i punti critici….

Un gruppo di donne che effettuano smatworking  è stato considerato da uno studio  (Ghislieri , Colombo, 2014) che ne ha individuato alcuni  punti critici quali:

  • il rischio di lavorare  molto oltre l’orario stabilito ;
  • la presenza della famiglia e dei bambini in particolare non permette spesso una continuità e un’attenzione continuativa :le interruzioni ci affaticano (mentre finisco col lavoro metto il cibo in forno, faccio partire la lavastoviglie,ecc ;
  • purtroppo ancora sia in famiglia che dal punto di vista del datore di lavoro lo smart working continua a essere di sovente visto  come un lavoro di serie B ;
  • la fatica di star dietro ai figli mentre si lavora a casa (mi dai una mano con il compito di matematica, mi ascolti ripetere storia, ecc)
  •  spesso non siamo ancora attrezzati per lavorare on line agilmente: le connessioni si interrompono, la linea è sovraccarica, dobbiamo spegnere la telecamera, ecc);
  • il lavoro non è costituito solo dai contenuti prodotti, ma anche dalle relazioni che si instaurano sul posto di lavoro.  Le relazioni non sono solo utili da un punto di vista psico emotivo ma costituiscono quel plusvalore che fa di un  insieme di persone che lavorano nello stesso spazio un gruppo di lavoro, un team, una squadra .

Allo stesso tempo , i questo momento particolare di restrizioni dovute al covid19 lo smartworking può costituire, se ben organizzato e gestito, un’opportunità di lavoro che tutela il lavoratore  e regala tempi maggiori strappati agli spostamenti casa-lavoro.

smart-working da casa

SMART WORKING: strutturare il lavoro in home office

 

Lavorare in smart working a tempo pieno o part time, ad esempio solo alcuni giorni la settimana, presenta lati positivi e negativi.
La prima cosa da fare è organizzare la propria quotidianità, se necessario con un programma orario, avendo cura di condividere le pause con i vostri familiari. Saranno momenti importanti da passare insieme agli altri componenti  della vostra famiglia.

Uno dei lati faticosi può essere quello di farsi risucchiare dal .lavoro . Mentre nel lavoro fuori casa i confini temporali e spaziali sono ben delimitati, nel lavoro a casa non è così. Siamo nella nostra casa  e spesso lavoriamo  in spazi per così dire multi uso. Quindi è cosa opportuna e utile per la nostra salute provare a delimitare la postazione lavoro e fissare degli orari in cui non potete guardare né schermi né notizie. Se possibile, definire una stanza dove la tecnologia non può entrare, come ad esempio la stanza da letto, è cosa altrettanto utile.

Spesso lo smart working ci costringe a lunghe ore seduti/e al computer .

Inserire l’attività fisica nella nostra quotidianità facendo ginnastica o esercizi di yoga eseguibili anche a casa può essere d’aiuto sia a staccare l’attenzione dal lavoro per quella mezz’ora, quarto d’ora necessari o a concederci un piccolo spazio relax.

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Smartworking: luci e ombre

Fare  smart working vuol dire   ripensare il proprio lavoro. Chiedersi cosa può svolgersi in smart working e cosa no. Quali attività, con quali interlocutori, da destinare a quali adeguati luoghi e tempi. Con lo sviluppo di un progetto preciso, un mansionario, una reportistica utile anche ai fini del monitoraggio e un ripensamento, talvolta necessario, anche di postazioni e tecnologie.

Non si può pensare, quindi, di svolgere tutto da ovunque. Mansioni e luoghi vanno pensati e predisposti. Ed anche la casa, ove fosse scelto come luogo di lavoro, può andare riformulata: luci e silenzio adeguati, ma anche ergonomia della postazione di lavoro e rispetto delle norme di sicurezza. E della privacy, a casa ma ancor di più fuori, perché spesso i dati che possono andare a trattarsi sono sensibili. E ogni luogo pubblico è potenzialmente pericoloso in questo senso.

Anche le aziende, pur avendo per meno tempo il dipendente a casa, devono ripensare, oltre che il mansionario per il lavoratore flessibile, alcuni sistemi. Devono predisporre adeguati sistemi di controllo. E soprattutto lavorare sull’apparato tecnologico che consente al dipendente di svolgere le proprie mansioni da lontano. Fornendo ad esempio un pc aziendale, l’accesso ad un servizio di archiviazione cloud. Ma anche rinforzando la sicurezza delle proprie reti, o acquistando nuovi software e nuove periferiche, quali ad esempio scanner portatili.

(F.Toscano  ricercaUnibo)

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