6 mesi di lockdown e ora rientro a scuola…e adesso?

Adesso  dovremo reimpostare nuovi ritmi di vita quotidiana e rispettare i ruoli: genitore, studente, insegnante, ecc…

Una riflessione sull’uso della DAD -didattica a distanza- può essere utile. Se è vero che i bambini e ragazzi sono abituati a utilizzare liberamente e in maniera competente le tecnologie, è altrettanto vero che il loro utilizzo è sempre stato riservato a momenti di svago e divertimento. La DAD ha portato tutti noi , gli studenti in primis, a riconsiderare  e ripensare l’utilizzo degli strumenti tecnologici: un’operazione complessa che , insieme al mantenere viva la concentrazione, ha portato impegno in più. Inoltre, l’utilizzo massivo di questi strumenti ha attivato un dialogo legato proprio al loro utilizzo eccessivo  e scorretto, all’utilizzo dei social aprendo una problematica che dovrà essere sviscerata e gestita.

Ma cosa possono fare i genitori?

Certamente in questo periodo il loro ruolo assume un’importanza fondamentale per ridurre lo stress psicologico che potrebbe riguardare i loro figli

Ma come fare?

La strutturazione, già prima dell’ìinizio scuola, di una routine giornaliera che richiami quella precedente a quella adottata nel periodo di lockdown potrebbe essere un primo passo riportando dentro la vita familiare dinamiche relazionali utili .

Ma anche rivedendo e ripensando cosa cambiare… Questo è un momento ideale per reimpostare abitudini, dinamiche e routine familiari ,non solo ripensando al prima lockdown ma anche al futuro… Come fossimo tutti primini e primine, al primo giorno di scuola o d’asilo , potremmo affacciarci a un  nuovo periodo con pensieri nuovi su come vorremmo d’ora in poi la nostra quotidianità. Certi che avremo bisogno di una fase di adattamento  dove mascherine, distanza, banchi singoli, entrate e uscite differenziate, triage ricopriranno un ruolo importante con il quale dovremo diventare familiari . Per andare avanti.

Non vedere solo la parte drammatica e patologica di questa nuova ripartenza sarà la chiave per ripartire davvero.  Imparare a conviverci sarà necessario. Possiamo incominciare dal ritornare a praticare le abitudini precedenti la chiusura forzata , utilizzando le necessarie precauzioni.

Mettersi in discussione, come genitori, non rivela debolezza ma al contrario, capacità riflessiva , di pensare e ripensare il nostro presente e, attraverso esso, il futuro. Gruppi di discussione, associazioni di genitori possono essere un luogo utile per scambiare pensieri ed opinioni in materia. E anche per parlare dei conflitti generazionali genitori/figli che la forzata convivenza in casa hanno spesso esasperato .

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Non c’è un genitore giusto o sbagliato né un decalogo di regole che ci assicura di non sbagliare. Parlarne ci aiuta a conoscerci meglio, ad ascoltare le opinioni e le idee altrui e a meglio conoscerei nostri figli. Non ultimo ad attrezzarci meglio.

Rientro a scuola, previsto supporto psicologico per personale e studenti

L’epidemia e il conseguente lockdown che ha chiuso in casa milioni di ragazzi e lavoratori, hanno inevitabilmente avuto delle ripercussioni psicologiche sulle persone coinvolte.

Per questa ragione, nel Protocollo di sicurezza siglato il 6 agosto, viene posta attenzione anche alla salute e al supporto psicologico per il personale scolastico e per gli studenti, quale misura di prevenzione precauzionale indispensabile per una corretta gestione dell’anno scolastico.

Sulla base di una Convenzione tra Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi, si promuove così un sostegno psicologico per fronteggiare situazioni di insicurezza, stress, ansia dovuta ad eccessiva responsabilità, timore di contagio, rientro al lavoro in “presenza”, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta.

Questi i suggerimenti del M.I. per le scuole:

  • rafforzamento degli spazi di condivisione e di alleanza tra Scuola e Famiglia, anche a distanza;
  • ricorso ad azioni di supporto psicologico in grado di gestire sportelli di ascolto e di coadiuvare le attività del personale scolastico nella applicazione di metodologie didattiche innovative (in presenza e a distanza) e nella gestione degli alunni con disabilità e di quelli con DSA o con disturbi evolutivi specifici o altri bisogni educativi speciali, per i quali non sono previsti insegnanti specializzati di sostegno.

Il supporto psicologico sarà coordinato dagli Uffici Scolastici Regionali e dagli Ordini degli Psicologi regionali e potrà essere fornito, anche mediante accordi e collaborazioni tra istituzioni scolastiche, attraverso specifici colloqui con professionisti abilitati alla professione psicologica e psicoterapeutica, effettuati in presenza o a distanza, senza alcun intervento di tipo clinico.

(La Gatta L)

Le nuove frontiere della scuola : siamo pronti a rientrare?

Martedì 15 settembre alle ore 20.30

iniziativa sulla scuola “Le nuove frontiere della scuola “

presso l‘Associazione Primola – Imola

Dialogheranno la Prof.ssa Di Ciaula Maria e la Consigliere Regionale Marchetti Francesca e la coordinatrice didattico pedagogica del doposcuola di Primola Dott.ssa Castagnoli Gabriella.

Saranno presentati tutti i protocolli Nazionali e Regionali inerenti il covid-19 che saranno attuati nelle scuole e nel doposcuola di Primola.

Dopo il periodo di lockdown di 6 mesi riprendiamo la scuola…

 Ci siamo lasciati  alle spalle  6 mesi  con regole diverse da quelle abituali, regole  che ci hanno portato a riorganizzare la routine familiare.

Ora dobbiamo di nuovo re-impostare una nuova strutturazione della giornata.

 A scuola torneremo  probabilmente in modalità mista , in presenza e a distanza ,e  staremo in banchi singoli.

Dovremo riabituarci alle relazioni di persona.

Dopo 6 mesi in autonomia e in autogestione ( chi è riuscito) utilizzando , o sovra-utilizzando computer e cellulari, Playstation e TV.  

Molti cambiamenti , uno dietro all’altro, senza il tempo e modo per assimilarli.

 In questi giorni si parla molto del rientro e delle modalità di rientro a scuola in sicurezza  ma forse dovremmo parlare dell’impatto psicologico su studenti e personale docente. Per gli studenti in particolare la scansione del tempo quotidiano ricopre rilevante importanza anche se questo argomento sembra essere rimasto fuori dal dibattito pubblico.

Da un punto di vista emotivo, oltre che comportamentale, la ripresa delle abitudini  quotidiane abbandonate da 6 mesi porterà un nuovo importante cambiamento. Se non saremo capaci di gestirlo potremmo andar incontro all’emergere di insicurezze , disagi, ansia, stress portati dal tentativo di convivere con questo nuovo veloce cambiamento di vita.  

Ecco perché il bisogno di aiuto e attenzione deve trovare risposta soprattutto , ma non solo, nella fascia della prima elementare  e del delicato periodo di passaggio della scuola media.  Anche per gli adolescenti, che stanno affrontando cambiamenti fisici e psico emotivi così sconvolgenti e importanti e stanno iniziando a percepire che stanno diventando grandi l’attenzione e l’aiuto sono fondamentali.

La strutturazione giornaliera della sveglia mattutina alle 7,  colazione insieme, preparazione e partenza per la scuola per poi tornare a pranzo , per qualcuno a merenda , e l’impegno dei compiti è stata messa in sospeso … Anche le attività sportive e di tempo libero che permettono la socializzazione in contesti di gioco sono stati sospese. Ci si è dovuti adattare e re- immaginare la propria vita.

E adesso che succederà?