Il DPTS (Disturbo Post traumatico da Stress) può colpire le persone che hanno vissuto un evento traumatico che abbia implicato gravi lesioni, minacce di morte, perdita dell’integrità fisica propria, dei propri cari o altrui.
Molto dipende come l’evento è percepito dalla persona.
Possibili fattori di rischio sembrano essere una storia personale o familiare di depressione, ansia, nevrosi, insonnia o separazioni precoci.
Oltre ad eventi quali violenze di varia natura, possono essere vissuti come traumi eventi che possono sembrare in apparenza parte del normale succedersi della vita quotidiana. Va da sè che l’essere stati vittime di catastrofi naturali , aver subito lesioni o aver assistito a incidenti , per non parlare di guerre o combattimenti, porta nelle vite delle persone un evento fuori dall’usuale che crea sofferenza , anche grave, e difficoltà di elaborazione.
In questo periodo di esposizione collettiva al Coronavirus e alla comunicazione ad esso relativa le probabilità di incorrere in vissuti traumatici aumenta. Una maggiore vulnerabilità psicoemotiva può essere un fattore di rischio .
Le persone contagiate da Covid19 , chi ha dovuto subire l’isolamento e chi ha perso propri cari senza poter dare l’ultimo saluto ha un maggior rischio traumatico. Una categoria particolarmente esposta è il personale che a vario titolo( medici, infermieri, ooss ,ecc. ) in questo periodo si è occupato delle persone che hanno contratto il Covid19 e che ha vissuto un forte stress. Le condizioni fisiche ed emotive di lavoro in cui hanno operato queste persone lo abiamo potuto vedere attraverso i media.
Possiamo ipotizzare che le conseguenze sul sistema psichico- nervoso emozionale e immunologico saranno di portata ragguardevole.