Dopo il periodo di lockdown di 6 mesi riprendiamo la scuola…

 Ci siamo lasciati  alle spalle  6 mesi  con regole diverse da quelle abituali, regole  che ci hanno portato a riorganizzare la routine familiare.

Ora dobbiamo di nuovo re-impostare una nuova strutturazione della giornata.

 A scuola torneremo  probabilmente in modalità mista , in presenza e a distanza ,e  staremo in banchi singoli.

Dovremo riabituarci alle relazioni di persona.

Dopo 6 mesi in autonomia e in autogestione ( chi è riuscito) utilizzando , o sovra-utilizzando computer e cellulari, Playstation e TV.  

Molti cambiamenti , uno dietro all’altro, senza il tempo e modo per assimilarli.

 In questi giorni si parla molto del rientro e delle modalità di rientro a scuola in sicurezza  ma forse dovremmo parlare dell’impatto psicologico su studenti e personale docente. Per gli studenti in particolare la scansione del tempo quotidiano ricopre rilevante importanza anche se questo argomento sembra essere rimasto fuori dal dibattito pubblico.

Da un punto di vista emotivo, oltre che comportamentale, la ripresa delle abitudini  quotidiane abbandonate da 6 mesi porterà un nuovo importante cambiamento. Se non saremo capaci di gestirlo potremmo andar incontro all’emergere di insicurezze , disagi, ansia, stress portati dal tentativo di convivere con questo nuovo veloce cambiamento di vita.  

Ecco perché il bisogno di aiuto e attenzione deve trovare risposta soprattutto , ma non solo, nella fascia della prima elementare  e del delicato periodo di passaggio della scuola media.  Anche per gli adolescenti, che stanno affrontando cambiamenti fisici e psico emotivi così sconvolgenti e importanti e stanno iniziando a percepire che stanno diventando grandi l’attenzione e l’aiuto sono fondamentali.

La strutturazione giornaliera della sveglia mattutina alle 7,  colazione insieme, preparazione e partenza per la scuola per poi tornare a pranzo , per qualcuno a merenda , e l’impegno dei compiti è stata messa in sospeso … Anche le attività sportive e di tempo libero che permettono la socializzazione in contesti di gioco sono stati sospese. Ci si è dovuti adattare e re- immaginare la propria vita.

E adesso che succederà?

1,2,3…. il 14 si riparte!

Siamo ormai alle porte dell’inizio del nuovo anno scolastico che speriamo in massima sicurezza partirà il 14 settembre.

Alla fine dell’anno scolastico appena chiuso, in giugno Nicola, 10 anni di vivacità inizia a raccontare a mamma e agli amici che a lui il periodo covid a casa , vedendosi solo via internet non è poi dispiaciuto. Anzi, a dirla tutta, l’idea di riprendere le lezioni andando a scuola di persona a incontrare gli insegnanti e i suoi compagni non gli piace affatto. Iniziano così una lunga fila di manifestazioni in cui Nicola accusa dolori, paure enormi e ingiustificate, fatica a dormire .

D’accordo con i genitori, preoccupati che il ragazzino non potesse riprendere in serenità la scuola, abbiamo iniziato a giugno stesso a vederci. Sono emerse le motivazioni e le emozioni legate non tanto e non solo alla paura delle lezioni ma all’incontro con il gruppo classe. Attraverso un lavoro sul rilassamento corporeo e sulle immagini delle paure siamo riusciti ad arrivare ad inizio anno abbastanza fiduciosi in un sereno inizio che continueremo a facilitare e accompagnare.

Paternità

Un bravo padre …” dovrebbe proteggere l’unione speciale tra madre e bambino, alternarsi con lei  nelle cure primarie, tollerando poi di restarne estromesso, rintuzzando in se stesso i sentimenti di invidia e gelosia. Progressivamente, dovrebbe introdurre nella coppia fusionale di mamma e figlio il seme delicato del distacco e della separazione durante le varie tappe della crescita: l’addormentamento nel lettino, lo svezzamento, l’andata a scuola, l’incontro con i compagni e lo sport…. Nel contempo , dovrebbe attrarre la compagna, sedurla alla sessualità, reclamare anche per sé uno spazio di attenzione e affetti….”

“Il padre materno” S. Argentieri

Spiegare il coronavirus ai bambini

La quarantena impone ai bambini vita casalinga e a noi adulti il carico di far passare loro questo tempo al meglio . Ma non solo: spiegar loro cos è il coronavirus e perché bisogna rispettare le regole e stare in casa.

Da oggi partiremo con  uno spazio dedicato a loro, i bambini.

E’ importante poter parlare ai bambini in modo tranquillo e diretto  trovando il giusto equilibrio tra le spiegazioni di cosa sta accadendo e l’insegnamento delle norme base per la prevenzione del contagio. Ma soprattutto, è indispensabile riuscire a trasmettere fiducia. Anche perché i piccoli non aspettano le spiegazioni degli adulti per interpretare il mondo, ma si creano una loro personale idea. Per questo è fondamentale parlare con loro, anche per evitare che la loro idea si formi sbagliata o confusa”.

Partire da una situazione che già conoscono, come l’influenza stagionale, può essere d’aiuto. “Perchè i bimbi possono avere già avuto familiarità con i suoi sintomi, aver sperimentato un raffreddore o un mal di gola, o la febbre. E possono comprendere facilmente che il virus si trasmette stando a contatto con le altre persone e frequentando luoghi affollati”. Poi è vero, una banale influenza non fa chiudere le scuole per settimane e non convince intere città a usare le mascherine, cambiando di molto la quotidianità.coronavirus bimbi

METODO DI STUDIO

Il 7 dicembre alle ore 18 presso l’Associazione Primola a Imola, nell’ambito dell’iniziativa “Incontriamoci” parleremo del come approcciarsi allo studio di qualsiasi materia, ovvero di quale metodo di studio utilizzare per memorizzare e capire le informazioni in modo efficiente.

Aperto a tutti . Imola – via Lippi 2/c

Interverrà la Prof.ssa Giuseppina Brienza , coordinatrice pedagogica del doposcuola Primola  e coordinerà Ilina Montanari.metodo di studio primola gabriella castagnoli

Creare strade percorribili…..

mediazione gabriella castagnoli
Riproduzione di un disegno  di un minore

Tra le FUNZIONI della MEDIAZIONE FAMILIARE quella di aprire e rendere percorribili strade di comunicazione “sana” tra le persone coinvolte nelle trasformazioni della famiglia in via di separazione è particolarmente rilevante per portare in salvo i legami.