La Paura del contagio da coronavirus

La profonda rivoluzione che le nostre vite hanno subito nei mesi precedenti a causa del Covid19 ci ha spinto a chiederci se e in che modalità, terminata la pandemia, avremmo modificato i nostri stili di comportamento. Ci siamo chiesti se quando saremmo stati liberi dall’ipotesi di contagio, saremmo tornati ad agire come in passato? I nostri atteggiamenti nei confronti del mondo esterno e degli altri sono rimasti gli stessi di sempre? È possibile ipotizzare una risposta negativa a queste domande. È probabile, infatti, che il timore del contatto, ormai così profondamente radicato nella nostra mente e nelle nostre azioni quotidiane, resti impresso dentro di noi, con notevoli conseguenze comportamentali ed emotive. Tale cambiamento sarà probabilmente amplificato in coloro che già in precedenza mostravano alcune specifiche vulnerabilità.

Il Covid-19 è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con una persona contagiata. La via primaria di contagio sono le goccioline del respiro emesse tramite saliva, tosse, starnuti ed i contatti diretti personali, toccando nello specifico le mani, la bocca, il naso o gli occhi. Il collegamento epidemiologico può avvenire entro un periodo di quattordici giorni prima della manifestazione di malattia. Il Coronavirus ha avuto origine a Wuhan, in Cina, alla fine del 2019. Una serie di misure è stata urgentemente adottata, quale l’identificazione e l’isolamento di casi sia diagnosticati che sospetti, la diffusione dei criteri diagnostici nazionali da seguire e la messa a disposizione di forniture mediche e team di esperti. Il nuovo focolaio di Coronavirus ha reso necessarie cure tempestive anche per quanto riguarda la salute mentale di tutti i cittadini cinesi: il 26 gennaio 2020 la National Health Commission of China ha notificato i principi base per pianificare alcuni interventi di psicologia dell’emergenza: fornire assistenza sanitaria psicologica per tutti i pazienti affetti da Coronavirus, ma anche per coloro che hanno avuto contatto con essi, per chi si trova in regime di isolamento o di ricovero, per tutti i familiari e gli amici delle persone colpite e per gli operatori sanitari. L’assistenza psicologica fornita finora riguarda principalmente la gestione di emozioni quali solitudine,rabbia ed ansia, in particolare relativa al terrore del contagio o di poter infettare i propri familiari, amici o colleghi (Xiang, Y.T., et al., 2020).

Il Coronavirus sta cambiando in ognuno di noi la percezione del pericolo, aumenta l’intolleranza all’incertezza e al rischio. Gli esperti ipotizzano un rapido incremento di casi di Disturbo da Stress Post-Traumatico al termine della pandemia, così come è stato indagato nella popolazione cinese (Sun, L. et al., 2020). Aiuto psicologico e psichiatrico specialistico si renderà necessario anche in Italia, soprattutto rivolto a pazienti con disagi psichici in comorbidità (presenza di più patologie). L’avvento del Coronavirus ha infatti slatentizzato (rese manifeste in quanto già presenti) numerose patologie psicologiche, precedentemente gestite oppure già fonti di malessere pervasivo. Una tipologia di disturbo che tale virus ha accentuato è la fobia dello sporco: la paura irrazionale di entrare in contatto con superfici potenzialmente contagianti e la conseguente necessità implacabile di disinfettarsi. Il timore del contagio batterico e virologico è ad oggi chiaramente giustificato e comprensibile: tutti sperimentiamo ansia per la nostra salute e pensieri relativi alle catastrofiche conseguenze di entrare in contatto con il virus. L’emozione di ansia normale e flessibile si differenzia però dal terrore patologico, rigido ed incontrollato, che si sperimenta ad ogni possibilità di contagio.

                                                                                                        ( da R.Recanatini- State ofMind)

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ANSIA e PRESTAZIONE

LIVELLO ANSIA E PRESTAZIONE
Ansia e  Prestazione

 

L’ansia non va demonizzata come spesso accade .

Un livello medio di ansia ci può aiutare, anzi è correlato al picco di prestazione cioè al momento in cui io do il meglio.

Vi invito a guardare questo semplicissimo grafico.

 

ANSIA e CREATIVITA’

L’ansia e la paura rischiano di farci compagnia spesso in questo periodo.

Sperimentare la creatività in tutte le sue forme può aiutarci  a gestirle.

Se non sei mai stato in contatto con il tuo lato creativo o non lo sei da   molti anni, potresti chiederti come mai entrare in contatto con quella parte di te. L’arte terapia online può aiutarti a connetterti alla tua creatività. Inoltre, l’arte terapia online può aiutarti a trovare modi per districare le emozioni confuse e aprire i tuoi sentimenti in un modo gestibile, sicuro e duraturo.

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SEGNALI D’ANSIA

Un Segnale COGNITIVO dell’ansia è la PREOCCUPAZIONE   che ci può portare a pensieri di DISTRAZIONE  e :

  • TENSIONE FISICA: tutti vedono che sono arrossito!, il Prof. si accorgerà che mi tremano le mani, ecc.
  • PRESTAZIONE: son sicuro che mi chiede proprio quel che non so, non  risponderò a tutte le domande…, non son preparato-devo stare a casa!
  • AUTOSVALORIZZAZIONE: non passerò mai questo esame-è troppo difficile per me! ,farò una figuraccia…

METODO DI STUDIO GABRIELLA CASTAGNOLI