Handicap

“La scienza e la società potranno fare sempre di più per evitare la nascita di persone malate o malformate o per garantire loro un livello di vita accettabile. Tutto quello che si può fare verrà fatto, nel quadro di uno sforzo collettivo  teso a ridurre gli effetti pratici dell’ingiustizia genetica. Ma certo qualche evento del genere  si verificherà sempre , e questo capiterà per lo più a chi non ha dato ascolto alle norme sanitarie più elementari, ma anche a chi non ha nulla da rimproverarsi. Qui la ragione si deve arrestare. Ci si trova al cospetto  dell’imprevisto e dell’imponderabile.  Non ci sono colpe o spiegazioni. E’ così e basta. Passato il momento della costernazione , della frustrazione , della devastazione causata dal sotterraneo ma ricorrente senso di colpa, non resta che accettare , non resta che trattare il nuovo nato come uno di noi, uno segnato ma non deturpato, provato ma non prostrato , vincolato e costretto ma non destituito della natura umana, meno libero di noi in certe sue estrinsecazioni, ma forse più libero in altre. Fortunatamente siamo tutti attrezzati  per questa accettazione, di principio e soprattutto di fatto, per questa forma estrema di comprensione e partecipazione , per questa offerta incondizionata d’amore. Siamo attrezzati perché abbiamo il cuore , che è un organo antico, antichissimo , molto più antico della ragione e della stessa intelligenza….”

Edoardo Boncinelli ( genetista italiano che, insieme ad alcuni collaboratori, ha scoperto una famiglia di geni che controllano il corretto sviluppo corporeo nell’uomo)  in “il dolore innocente” Vito Mancuso

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