Nelle sedute individuali e nei laboratori di gruppo, i materiali e le immagini create possono costituire un ponte tra la mente e il corpo, tra sé e l’altro, tra individui appartenenti a culture diverse. Oltre a favorire l’autoespressione, possono mediare la relazione tra i partecipanti e/o con l’arte terapeuta. Attraverso l’utilizzo “guidato” dei materiali secondo le tecniche dell’arte terapia, ciascuno può intraprendere un percorso in cui sviluppare, riconoscere e ampliare il proprio stile espressivo personale ed entrare in relazione con lo stile espressivo dell’altro. Nei contesti di gruppo, nel rispetto della persona , del suo spazio intimo e dell’immagine creata, non è consentito fare commenti sulle immagini altrui, a meno che non sia l’autore stesso a desiderarlo e a richiederlo. In quest’ultimo caso, l’invito è quello di considerare tutto ciò che verrà detto quale punto di vista. Tale punto di vista potrà confermare il proprio, oppure differenziarsi da questo, andando o meno ad ampliare e ad arricchire la propria percezione iniziale rispetto all’immagine creata, ma non potrà in alcun modo essere considerato come appartenente all’immagine e tanto meno al suo autore.
Essere creativi è infatti imparare ad utilizzare le proprie emozioni come risorse per entrare in relazione sia con se stessi che con il mondo esterno; è imparare a vedere le cose da diversi punti di vista, esplorare strade prima non considerate, sviluppare fiducia nelle proprie potenzialità di incidere sull’ambiente e di effettuare scelte.
“Ciò che vedo nell’immagine dell’altro,
come ciò che vedo nella mia,
riguarda me. “